È ormai evidente che le persone vogliono sentirsi sempre più protagoniste della progettualità del loro lavoro, per questo il job e il work design diventano pratiche fondamentali. Si parla spesso di flessibilità nel contesto di lavoro e di hybrid working, ma oggi più che mai occorre anche concentrarsi sul contenuto del lavoro. Le persone pongono sempre maggior attenzione ai compiti che svolgono, in termini di autonomia, varietà e significato. Fattori che determinano in buona parte i livelli di coinvolgimento e di motivazione personale. Sempre più collaboratori dimostrano maggiore interesse e sensibilità nello scegliere un’esperienza di lavoro che sia soddisfacente e in linea con i propri valori.
A chi lavora nella funzione HR oggi è richiesto di riflettere sulla centralità della job experience, che deve garantire la possibilità di svolgere un lavoro di qualità, in cui le persone possono esperire un senso di realizzazione e soddisfazione.
Come fare?
Ci sono quattro dimensioni fondamentali legate alla motivazione intrinseca su cui agire.
La prima è la possibilità di scelta, quindi un lavoro che consente alle persone di esercitare in una certa misura discrezionalità e di poter, con un certo grado di autonomia, definire obiettivi, modalità e tempi di lavoro.
La sensazione di competenza è un altro elemento di motivazione intrinseca. Quando le persone hanno la possibilità di “mettere in pratica” i propri talenti, le proprie competenze e le proprie capacità percepiscono una maggiore soddisfazione e un maggior engagement nei confronti del loro lavoro e della loro organizzazione.
Un’altra dimensione fondamentale è il senso di miglioramento. Non soltanto vogliamo poter mettere in pratica i nostri talenti e le nostre capacità, ma avvertiamo anche il bisogno di sentire che il nostro lavoro ci permette di fare un percorso di crescita. Quindi di aggiornare e acquisire nuove competenze, di scoprire nuovi talenti che non si era consapevoli di possedere. In questo senso, la Job Experience può essere immaginata come un percorso nel quale le persone possono scoprire nuovi interessi, abilità e talenti di cui non erano a conoscenza.
L’ultimo elemento è il significato, ossia percepire che il nostro lavoro dà un contributo e ha un impatto sui risultati dell’organizzazione di cui facciamo fa parte, ma anche sulla vita della comunità alla quale apparteniamo. Le persone hanno bisogno di vedere che c’è un collegamento fra il purpose dell’organizzazione e il loro contributo individuale. Il compito di collegare significato del lavoro a quello individuale spetta nella stessa misura al singolo, al Management e alla funzione HR, che attraverso pratiche di job e work design può contribuire a costruire un lavoro di qualità e di significato.
Disegnare contesti ed esperienze di lavoro in cui la persona si senta realmente al centro sta diventando una sfida decisiva per le organizzazioni, che impatta fortemente sulla soddisfazione ed il benessere individuale e organizzativo. Per farlo chi lavora nella funzione HR dovrà imparare a riconoscere e valorizzare specificità e bisogni dei collaboratori, per agire in modo efficace sulle dimensioni che contribuiscono alla costruzione di una nuova job experience.