La recente esperienza
La parola che meglio descrive gli eventi e i disordini degli ultimi tre anni è “cambiamento”.
Le persone sono sempre più incuriosite e spinte a cambiare, la carriera e il luogo di lavoro sono un esempio lampante. L’insoddisfazione lavorativa nei confronti di attività e organizzazioni che non riflettono le proprie aspettative e valori hanno raggiunto livelli degni di nota. La ricerca di un lavoro che abbia senso e che sia significativo rispetto alle proprie credenze e aspirazioni personali è quindi ormai una delle principali dinamiche di cambiamento.
Ogni anno Google pubblica un breve video nel quale evidenzia le domande digitate con più frequenza dalle persone nel suo motore di ricerca nei precedenti dodici mesi. Il video di quest’anno si apre con la frase “Can I change my life”, seguita da altre domande relative alla propria identità, le passioni, gli obiettivi personali e il lavoro. Proprio quest’ultimo può rappresentare un elemento generatore di senso e di soddisfazione, nonostante la profonda crisi che sta coinvolgendo questo mondo, segnato da disaffezione, sfiducia e malessere.
Un monito per le organizzazioni
Per imprese e organizzazioni questi segnali rappresentano oggi un trend negativo e preoccupante, che coincide con una crisi del senso di appartenenza e dell’engagement delle persone nei luoghi di lavoro. Lo testimoniano i fenomeni della Great Resignation e del Quiet Quitting, quel sentimento associato alla soddisfazione lavorativa sta venendo sempre meno.
Questa crisi può però essere interpretata come opportunità per ripensare la costruzione e la progettazione di mansioni e attività che siano significative e motivanti per i collaboratori, che garantiscano possibilità di crescita e sviluppo.
Per farlo anche le organizzazioni dovranno interrogarsi sempre più sul significato della loro attività, su cosa vogliono trasmettere ai propri collaboratori e stakeholders, sul loro purpose, la finalità per cui l’impresa è stata avviata e per la quale continua a erogare energie e sforzi.
Costruire insieme il purpose
L’impatto sociale, il senso della propria attività e le ricompense intrinseche ad essa legate hanno un valore sempre più centrale per le persone e nelle strategie organizzative. I benefici che un’impresa riscontra perseguendo uno scopo che coinvolge e motiva i propri collaboratori sono numerosi: maggior engagement, un miglioramento del clima e dei comportamenti organizzativi sono degli esempi. È fondamentale costruire un purpose attorno al quale sviluppare anche la narrazione di un’impresa attrattiva verso l’esterno, che può e vuole contribuire a migliorare la società.
I leader sono chiamati a condividere lo scopo dei progetti e delle attività con i propri team, dando così la sensazione di affrontare insieme le sfide organizzative.
Creare e condividere un purpose, un obiettivo comune che “scaldi” gli animi, renda le persone consapevoli del proprio contributo e faccia sentire riconosciuto il valore di ciascuno, può rigenerare quel senso di appartenenza tanto ricercato.
Il nostro purpose
Anche noi di People Management Lab con tutto il team abbiamo dedicato degli incontri alla costruzione del nostro purpose. È fondamentale ritagliarsi del tempo per condividere pensieri e sensazioni sull’impatto e gli scopi che si vogliono raggiungere con il proprio lavoro.
Svolgere questa attività richiede di farsi ispirare da domande come:
- “Qual è il contributo che vogliamo dare alla società?”
- “Come possiamo misurare il nostro impatto?”
- “L’attività che fa ognuno di noi come si lega a questo contributo?”
Questo genere di riflessioni dovrebbe guidare costantemente la definizione delle strategie aziendali, ancor di più in un periodo delicato come quello odierno, caratterizzato da grande incertezza e continui cambiamenti.
Il purpose che guiderà il nostro team durante il 2023 è quello di “generare cambiamento culturale per costruire organizzazioni e lavoro sostenibili”.
Vi riportiamo anche il significato che abbiamo attribuito alle parole che lo compongono. Durante la messa a punto del purpose, infatti, è importante riflettere sul senso che viene attribuito alle singole parole, perché esse creano un lessico comune che orienta e indirizza le persone nel raggiungimento degli obiettivi personali e di gruppo. Farlo ci ha consentito di ragionare e di confrontarci sul valore che ognuno di questi termini ha per ciascuno di noi.
- Generare: “Creare insieme e diffondere qualcosa di nuovo partendo da un obiettivo e uno scopo comune.”
- Cambiamento culturale: “Trasformare le forma di relazionarsi, di organizzare il lavoro, i valori e l’insieme di pratiche e credenze comuni.”
- Costruire: “Mettere insieme idee e conoscenze e strutturarle solidamente per comporre elementi che diano un risultato d’insieme nuovo.”
- Organizzazioni sostenibili: “Organizzazioni orientate da una visione di lungo periodo, che sappiano coniugare performance e benessere delle persone e si lascino guidare dall’impatto delle loro decisioni e delle loro azioni”
- Lavoro sostenibile: “Disegno di ruoli, funzioni e ambiente di lavoro che combina e allinea gli interessi organizzativi e quelli personali, valorizzando il contributo di tutti e generando soddisfazione e senso di appartenenza.”
Voi avete già definito il vostro?
E se lo avete definito, sentite che ispira ed è connesso a quello che fate?